La percezione delle quantità senza sistema numerico. Munduruku

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  1. Maat
     
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    E' sbagliato aprire un topic in questa sezione perchè si intitola "Civiltà precolombiane" riferendomi, invero, ad un popolo tutt'ora esistente in Brasile, nelle Amazzoni. La caratteristica che voglio indicare è riferita alla percezione delle quantità, nonché la differenza che passa tra la consapevolezza del numero 1 e la differenza tra 1 e 2, tra 1 e 3, tra 2 e 3, tra 2 e 5 , ossia il sapere contare fino a 5, comprendere il rapporto di grandezza nelle combinazioni numeriche che vanno da 1 a 5 e la capacità di uscire dalla quantità 5 verso grandezza maggiore (ossia, da 5 a 6, 7, 20, 100 , ecc).
    I Munduruku sono un gruppo etnico del Brasile, con una popolazione di circa 11.360 individui stimati al 2010. Sono un gruppo di discendenza patrilineare con residenza matrilocale. Quando un uomo si sposa va a stabilirsi nel villaggio della moglie, anche se non abita con lei. Egli va ad occupare la "casa degli uomini", la quale ospita tutti gli altri mariti provenienti da fuori e gli uomini non sposati del villaggio (fratelli e figli delle donne del villaggio, purché abbiano raggiunto l'età pubere). Le donne abitano in "case" disposte circolarmente nel villaggio, con le loro madri e i loro figli piccoli.

    Secondo il linguista francese Pierre Pica, che li ha studiati, questo popolo sa contare fino a 5 poi per quantità superiori usano parole come "molti" (ADE), "alcuni" (ADESU) o "una piccola quantità" (BURUMAKU). Ovviamente non bisogna pensare che abbiano capacità intellettive inferiore agli altri popoli, semplicemente si sono adattati ad un ambiente in cui le capacità di calcolo non sono d'aiuto nella vita quotidiana.

    Addirittura si "rifiuterebbero" di contare, perché apprendere questa facoltà significherebbe per loro sacrificarne altre (come la capacità di orientamento) necessarie alla sopravvivenza nella foresta. Dalle ricerche risulta che questo popolo possiede le nozioni di punto, linea, parallelismo, distanza ed angolo, e che distinguono in modo approssimato la quantità, ma non riescono proprio a contare. In questo sembrano abbastanza simili ai bambini di 5-6 anni.

    Nel 2010 sono stati fatti studi antropologici su questa popolazione al fine di dimostrare come siano innati concetti di geometria euclidea negli esseri umani.

    Sono animisti e praticano lo sciamanesimo.



    Lo scopo di studiare le capacità matematiche di persone che sono in grado di contare soltanto sulle dita di una mano è quella di scoprire la natura delle nostre intuizioni numeriche di base; Pica vuole appurare che cosa sia universalmente condiviso da tutti gli esseri umani e che cosa sia frutto della cultura. In uno dei suoi esperimenti più affascinanti, ha esaminato la concezione spaziale dei numeri da parte degli indios. Come visualizzano i numeri distribuiti su una linea? Dal momento che i munduruku non hanno numeri, Pica ha usato dei pallini su uno schermo e una linea vuota, un pallino a sinistra e dieci pallini a destra; ogni volontario doveva fissare i pallini sulla linea, che Pica spostava e collcava con un clic. Attraverso i clic, si è visto il modo in cui i munduruku consideravano lo spazio da 1 a 10.
    Lo stesso esperimento è stato fatto fare a un gruppo di volontari americani adulti, e a un gruppo di bambini sui 5/6 anni.

    Risulta che gli americani adulti hanno collocato i pallini in modo uniforme, attraverso una scala cd "lineare", la quale ci viene insegnata a scuola accettandola con facilità. I munduruku non vedono il mondo in questo modo; essendo privati di un linguaggio numerico, visualizzano le grandezze in modo completamente diverso e i loro pallini sulla linea sono stati collocati attraverso una scala "logaritmica" (i pallini accorciavano la loro distanza man mano che la quantità da esprimere aumentava). Allo stesso modo è risultato l'esperimento condotto su bambini di scuola materna della Pennsylvania.
    Sembrerebbe che munduruku e bambini prendano le loro decisioni sulla posizione dei numeri valutando il rapporto tra quantità e Pica è convinto che capire approssimativamente le quantità in termini di valutazione dei rapporti sia un'intuizione umana universale. Ovvero, gli esseri umani che non hanno i numeri non possono che vedere il mondo in questo modo.
    Tale organizzazione del pensiero è molto più importante della capacità di far di conto per sopravvivere in un habitat selvaggio. La scala logaritmica è anche il modo in cui vengono percepite le distanza, ed è così intuitiva perché tiene conto della prospettiva. Se vediamo un albero a centro metri di distanza e un altro a cento metri dal primo, i secondi centro metri sembrano più corti. Per un munduruku, l'idea che ogni tratto di cento metri corrisponda ad una distanza uguale è una distorsione.

    Se pensiamo bene anche la prospettiva temporale che siamo tutti attualmente in grado di considerare è simile alla visione logaritmica della distanza tra un numero e l'altro dei munduruku e dei bambini, ci si basa su una prospettiva e su una scala logaritmica, ed è davvero grande lo sforzo che dobbiamo assumere per compiere azioni entro un tempo lineare prestabilito. Ci viene semplice fare qualcosa in un minuto, in mezz'ora, in tre ore l'operazione comprende già delle sbavature in termini di range temporale, un obiettivo da compiere in tre mesi (tipo studiare per un esame universitario) richiede davvero molta costanza in termini di precisione nella quantità di impegno / numero di giorni. Difatti si dice che l'essere umano sia sempre in ritardo, ma è proprio per questa concezione logaritmica della prospettiva temporale, essendo che non si conosce precisamente una regola (anche se vi sono delle convenzioni adottate universalmente), nella misurazione della grandezza Tempo, strettamente legato, alla sua percorribilità, perciò ha bisogno di riferimenti spaziali.


    Ossia, la capacità di rilevare il tempo necessario per percorrere la distanza tra due punti in uno spazio in rapporto alla forza di gravità che vede i due punti sullo stesso piano e a quella elettromagnetica in uno stesso spazio. (Avola D.)



    Maat, Akeos
     
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0 replies since 27/9/2018, 09:25   110 views
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