Recensione del libro "Schiavi degli Dei" di Biagio Russo, Drakon Edizioni

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    "Schiavi degli Dei".
    Diario di un vero viaggiatore verso l'alba del genere umano.



    L’opera di Biagio Russo si apre con una lunga serie di ringraziamenti verso coloro che lo hanno sostenuto in quattro anni di impegno costante, in concreto, fornendogli prove che recano in sé la forza della notte dei tempi e che, ancora esistenti, continuano a rivelare la propria sostanza nei musei e nelle biblioteche più rilevanti del mondo. E, allora, tale scelta pone in luce l’umiltà di un uomo che, divenuto “viaggiatore” in tempi acerbi ma sufficienti a scatenare la necessità di proseguire in una ricerca che non lo abbandonerà mai, esprime riconoscenza per la grandezza di ciò che ha potuto ricevere e che, tradotto nella necessità del viaggiatore stesso, consiste nella consapevolezza del valore delle “mappe” ricevute, da percorrere inesorabilmente per giungere alla grande meta, nonché l’orizzonte della Conoscenza. Al contempo, tale meticolosa opera si delinea nell’immaginazione di chi riesce a percepire attraverso un certo sentore, come il ”diario” del viaggiatore Biagio Russo e che si configurerebbe, inoltre, come la strada più logica da seguire di tutti quei viggiatori orientati sullo stesso cammino; un libro che, letto con la sensibilità di chi conosce il valore della ricerca, conduce ad emozionarsi, a sorprendersi dinanzi alle prove mostrate, comparate e messe in ordine, come a voler restituire lo splendore ad un grande mosaico rivelatore. E il risultato complessivo di questa ricerca è una probabile realtà se non, addirittura, quella tra le più probabili formulate <<dall’uomo stesso>> sino ad ora.



    Il titolo, Schiavi degli Dei non lascia dubbi al contenuto; per comprenderne sino in fondo lo spirito e l’intenzione, però, è necessario al contempo compiere un passo di maturazione individuale, spogliandosi dei pregiudizi, di tutti gli stereotipi e delle convinzioni in cui le civiltà cui apparteniamo si crogiolano da secoli attraverso i condizionamenti culturali, nella fattispecie quella occidentale disponendosi, così, alla corretta ricezione di nozioni che, da una parte illumineranno la strada e dall’altra lasceranno l’amaro in bocca. E’ un adeguato e concreto punto di partenza che rende possibile l’affaccio sull’alba del genere umano, presentato secondo un ordine che si regge in piedi e che, introdotto dall’interrogativo d’apertura “Quando iniziammo ad esistere?”, percorre le fila di una ragnatela costituita da un intreccio di prove concrete e di storia attraverso le corrispondenze tra miti, leggende e realtà. Perciò, secondo un filone di pensiero molto simile a uno studioso dell’antichità orientale, Biagio Russo esamina cosmogenesi e antropogenesi e rileva che la Bibbia (soprattutto per quanto riguarda la parte della Genesi) possiede molti elementi comuni a quelli delle leggende assiro-babilonesi; in particolare il racconto della creazione ricorda quello del poema babilonese Enuma elish e pare scontato concludere che tale racconto, infine, non è che pura rielaborazione dei testi mesopotamici. Tali testi, perciò, sono stati rielaborati dagli stessi ebrei omettendo dettagli fondamentali, probabilmente, per una questione legata alla stesura di un nuovo copione.

    Inoltre, il mito del diluvio universale è di origine sumerica e, nonostante riferimenti espliciti ai sumeri nella Bibbia non compaiano mai, il sumerologo Samuel Noah Kramer rivela in che modo, invece, anche questo popolo è stato di ispirazione per il testo sacro, in particolare per quello che riguarda i semiti. Pare inoltre che la fonte rivelatrice circa la Creazione di un lulu mortale, come essere servile, utile ai dingir, vada ricercata proprio nelle tavolette sumere e che tale essere, infine, altro non fosse che l’Homo Sapiens. E che l’enigma circa Adamo, Eva ed il Serpente tragga le sue origini ne L’Epopea di Gilgamesh e ne Il mito della caduta dell’Uomo (Adapa ed il vento del Sud). Ma cosa spinge l’essere umano a scavare nei reperti e nei testi antichi per comprendere il motivo delle sue origini? Quali sono i bisogni che si avvertono dinnanzi a tutte queste prove? La mortalità umana è una caratteristica intrinseca nel nostro essere e, pertanto, sin dagli albori della ragione si cerca di comprendere il motivo per il quale a noi fosse stato assegnato tale destino. Ed è questo il motivo che ci rende “viaggiatori” e di cui Biagio Russo si fa portavoce, tendendo la mano verso coloro che hanno desiderio di mettere in discussione tutti i preconcetti sui quali hanno fondato le proprie conclusioni circa tale enigma, condizionati nella propria formazione dalle motivazioni romanzate delle varie religioni e delle culture di appartenenza e venendo a capire, in conclusione, che il figlio di Dio per come un cattolico (ad esempio) si dipinge, era in realtà uno schiavo.

    Per comprendere il peso di questo termine, logicamente, è necessario leggere il libro, edito da Drakon Edizioni.



    Dott.ssa Debora Avola
    Direttrice e Cofondatrice di Home Base – The Box



    Approfondimenti:

    Schiavi degli Dei - Sito Ufficiale
    Drakon Edizioni




    L'alba del genere umano.
    Una grande rivelazione in arrivo dal passato grazie a testimoni di eccezione: i Sumeri.





    Drakon Edizioni



    Edited by Supernova82 - 24/6/2013, 22:15
     
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    E' un libro troppo incasinato e a tratti confusionale. Anche un pò fissato con determinati argomenti.
     
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    Ciao, il libro non lo ancora letto me lo compererò, le domande chi fosse Adamo ed Eva i primi uomini sottolineo i primi esseri clonati in umani perchè i primi uomini non erano altro che delle scimmie pipede che non era molto intelligente questi alieni scesi sulla Terra avevano bisogno di mano d'opera per sacavare per la ricerca dell'oro ovviamente non per qupidigia ma per depurare l'atmosfera dell'oro pianeta alchè decisero di unire il loro DNA con il nostro ecco il primo vero essere umano chiamato Adamo ed Eva come dice la Bibbia in Genesi "Creò l'uomo a nostra immagine e sommiglianza".
     
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2 replies since 24/6/2013, 18:44   474 views
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