La leggenda dell'Orsa Maggiore

Secondo il mito (=leggenda) degli antichi Elleni c'era un tempo, fra gli dei che essi adoravano, una dea bella e sdegnosa, chiamata Diana; era la dea della caccia, ed in cielo veniva raffigurata come la tenue falce della luna crescente o calante. Difatti una bella falcetta d'argento brillava sulla candida fronte tra i suoi capelli bruni!
Quando andava a caccia, Diana portava con sé una grande muta di cani ed un gruppo assai numeroso di splendide fanciulle come lei cacciatrici, le quali avevano fatto giuramento di non sposarsi mai! Una fra queste compagne di caccia di Diana era particolarmente bella: si chiamava Callisto (in greco significa LA BELLISSIMA).
Il dio Giove, il massimo tra gli dei, se ne innamorò, scese sulla Terra e riuscì a sposarla segretamente, malgrado il divieto di Diana e malgrado che, nell'Olimpo, egli già avesse per moglie la potentissima dea Giunone.
Da questo matrimonio segreto nacque un figlio bello e forte chiamato Arcade che, fattosi grande, divenne ben presto un abile cacciatore come la sua graziosissima mamma, Callisto.
Ma Diana e Giunone s'avvidero d'ogni cosa; Diana volle punire Callisto per aver mancato al giuramento fatto di non sposarsi mai, e Giunone volle vendicare l'offesa sofferta.
D'accordo decisero di trasformare la bella cacciatrice in un'orsa brutta, goffa e irsuta.
Non appena la povera Callisto si trovò così mutata si diede a correre ululando per i boschi, mentre le sue compagne fuggivano terrorizzate.

Il figliolo Arcade la udì e per difendere le ninfe si diede ad inseguirla, non immaginando certo che in quella brutta orsa si celava la sua bella mammina; già stava per raggiungerla ed ucciderla, quando Giove, dai cieli, intervenne affinché non accadesse un simile delitto e...tramutò tutti in stelle formando il gruppo celeste dell'Orsa Maggiore e Arturo, la rossa stella ARTURO, il cui nome significa appunto inseguitore dell'orsa o più esattamente <<colui che sta dietro alla coda dell'orsa>> (dal greco Arctos=Orsa e urà=coda).
Arturo appartiene alla costellazione di BOOTE, che vuol dire boaro, guardiano di buoi (ricordate i sette buoi dei latini).
La Stella Polare appartiene alla costellazione del CARRO MINORE, ma gli antichi Fenici, gran navigatori, che ben conoscevano le stelle, chiamarono questa costellazione: CANE.
Vi immaginavano un cane che vegliava fedele sui marinai indicando loro sempre il Nord.