La salute hi-tech

di Celia Guimaraes

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    La salute hi-tech


    Secondo i soliti ben informati della Silicon Valley, Apple, Samsung e Google punteranno pesantemente sulla tecnologia wearable per la salute. Ma anche ricercatori come l'ingegnere Anne Wrigth, dopo essersi occupata di robot per la missione della Nasa su Marte, ora lavora ad una piattaforma open source per l'auto-monitoraggio delle malattie croniche.



    di Celia Guimaraes


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    immagine presa da Rainews



    23 giugno 2014

    Le grandi aziende hi-tech puntano sulla salute: Apple, Samsung e Google, secondo i soliti esperti bene informati, starebbero assumendo scienziati, medici e ingegneri che lavorano per trasformare la tecnologia indossabile (come gli smartwatch e bracciali-gadget) da curiosità in oggetti che aiutino a tenere sotto controllo le malattie e lo stato generale della salute, a cominciare dalle affezioni croniche.

    Affari milardari

    Soltanto per quanto riguarda il diabete, le aziende potrebbero trovarsi a pascolare in un segmento il cui valore di mercato sarà di oltre 12 miliardi di dollari entro il 2017 soltanto negli Stati Uniti, secondo una ricerca di GlobalData. Il diabete affligge 29 milioni di americani ed è costato all'economia a stelle e strisce 245 miliardi dollari nel 2012, con un aumento del 41% in cinque anni.

    Le aziende tech sarebbero propense ad avvicinarsi al settore concentrandosi su applicazioni non mediche, come il fitness e l'istruzione.

    Anne Wright e Body Track
    Molti ricercatori lavorano per migliorare far sì che la tecnologia aiuti a gestire la salure. Anche grazie all’open source. A Trieste, durante la tre giorni di State of the Net, abbiamo incontrato l’ingegnere Anne Wright, a capo del progetto Body Track, che abbiamo intervistato in esclusiva.

    BodyTrack è una piattaforma che sviluppa strumenti di auto-monitoraggio open source per aggregare e visualizzare dati provenienti da diverse fonti come i sensori indossabili, le osservazioni da applicazioni mobili, foto e dati ambientali. L’obiettivo è quello di istruire le persone a esplorare le interazioni ambiente/salute (intolleranze alimentari, asma, attacchi di emicrania, disturbi del sonno) e valutare le strategie potrebbero aiutarle.

    Questo lavoro, condotto dal gruppo dell’ingegnere Wright alla Carnegie Mellon University di Pittsburg, si ispira alle esperienze reali di persone che hanno migliorato la loro salute, magari scoprendo che determinati alimenti o esposizioni ambientali sono da evitare, o da altri cambiamenti comportamentali.

    Web open source

    Il cuore del sistema BodyTrack è un servizio web open source che permette agli utenti di aggregare, visualizzare e analizzare i dati provenienti da una miriade di fonti. Ad esempio controlli dei livelli di luce della camera da letto, monitoraggio della qualità dell'aria in casa, parametri ambientali specifici come polline, muffe e polveri sospese.

    Braccialetti per altri usi
    Tra i device vengono usati il monitor del sonno Zeo, i sensori di attività BodyMedia e Fitbit, la bilancia wifi Withings e il sistema di monitoraggio continuo del glucosio nel sangue di Dexcom. Anche le foto scattate ai piatti con lo smartphone possono essere utilizzate per registrare l'assunzione di cibo e medicine, i contatti sociali, e sintomi visibili come eruzioni cutanee o eczemi. App per l’auto-osservazione come Mymee o Tonic possono essere usate per integrare le esperienze soggettive rilevanti, come mal di testa, dolori, livelli di energia e di umore.



    Fonte


    Un'interessante intervista di Anne Wright è reperibile alla fonte.
     
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